Cosa ne dicono in Parlamento

Apr 7, 2025 | Dipendenza Patologica, In evidenza, News, Sensibilizzazione

Rinforzare la famiglia per contrastare la diffusione delle dipendenze nei giovani.

È una delle principali conclusioni dell’Indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori in Italia, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza svolta dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza e conclusasi il 26 novembre 2024.

La Commissione ha ascoltato molti esperti che, in modo unanime, hanno evidenziato che “nonostante le buone intenzioni e l’impegno di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni agli operatori di base, le politiche e i sistemi di prevenzione non hanno dato i risultati sperati. […] La lotta alla droga «si svolge da tantissimi anni e non ha prodotto grandi risultati»” almeno per gli adolescenti.

Quindi, leggiamo nelle conclusioni del documento, “le politiche di prevenzione e di contrasto alle dipendenze richiedono un riaggiustamento.” La Commissione raccomanda di

  • rinforzare il ruolo delle agenzie educative – famiglia, scuola, centri sportivi e oratori. “In particolare si dovrebbero prevedere forme di assistenza destinate ai neogenitori, anche di natura domiciliare, per aiutarli ad impostare correttamente lo stile di vita dei figli”;
  • cambiare il target: “Finora le campagne informative e le iniziative sul campo … hanno riguardato per lo più adolescenti e giovani adulti, una fase dell’età evolutiva in cui si sono già manifestati comportamenti additivi o devianze. A quel punto è più difficile far arrivare il messaggio e correggere la rotta”. C’è la necessità di intervenire in una fase precedente dello sviluppo;
  • formare i formatori: genitori, insegnanti, catechisti, allenatori, insomma tutte le figure che per bambini e ragazzi rappresentano un punto di riferimento e hanno un ruolo educativo;
  • creare équipe psico sociosanitarie permanenti nelle scuole di ogni ordine grado, anche piccole, per la «prima accoglienza» del disagio o l’eventuale «presa in carico» successiva;
  • favorire i progetti di educazione «tra pari» (peer-to-peer education), in cui i preadolescenti stessi diventano «ambasciatori» del corretto stile di vita presso i loro coetanei.

Rinforzare il ruolo della famiglia e dare agli educatori maggiori strumenti per il contrasto delle dipendenze ci trova senz’altro favorevoli, considerato che sono fra gli obiettivi fondanti de La Tenda. Ci auguriamo, tuttavia, che una nuova attenzione per la fascia preadolescenziale non induca una riduzione dell’impegno pubblico per la cura della dipendenza patologica e il contrasto ai comportamenti a rischio in adolescenza, in tutte le età.

La Commissione considera anche il ruolo del Terzo Settore e sottolinea che, per realizzare i cambiamenti desiderati, si dovrebbe fare “un più ampio ricorso alle risorse del privato sociale, pur mantenendo inalterato l’impegno finanziario statale”.

Rispetto a questo auspicio, per molti aspetti condivisibile, sottolineiamo che l’impegno finanziario statale – o per meglio dire pubblico – non dovrebbe restare inalterato, ma dovrebbe crescere per consentire di offrire effettivamente i servizi sociosanitari necessari, in maniera uniforme sul territorio.

Il nostro percorso Vita Nuova, attivo da molti anni, è perfettamente coerente con questi orientamenti che esperti e legislatori hanno individuato e raccomandato. Infatti è diretto proprio a rafforzare le competenze e le capacità di agire dei familiari (soprattutto genitori) che si trovano a far fronte ai comportamenti a rischio degli adolescenti e alle manifestazioni della dipendenza patologica. Scopri come.

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