Questione di soldi

Set 10, 2025 | Dipendenza Patologica, In evidenza, News

Il denaro ci occorre per vivere, per le nostre ordinarie necessità o per far fronte a esigenze speciali, come l’acquisto di una casa o una cura per la nostra salute, ecc.. In ogni caso siamo abituati ad associarlo a scopi positivi e costruttivi.

Quando c’è di mezzo la dipendenza patologica (DP) però le cose cambiano.

Per una persona che ne soffre, il denaro ha uno scopo che, a lungo termine, è sempre distruttivo.

Infatti il denaro (poco o tanto che sia, anche se di solito nel tempo diventa sempre tantissimo) serve per acquistare sostanze che distruggono mente e corpo (alcol, cannabis, cocaina, …) o per accedere ad azioni che drogano la mente al pari delle sostanze (il gioco, lo shopping, l’uso compulsivo dei social, …). In altre parole il denaro serve a comprare “le medicine” con le quali curare il proprio mal di vivere e sostenere la propria fragilità.

Il denaro serve poi per procurarsi i mezzi con i quali accedere più facilmente alla dose successiva: il telefono, l’auto o la moto e il relativo carburante.

Il bisogno di denaro, infine, è associato molto spesso alla necessità di pagare i debiti contratti con estranei (il pusher, l’usuraio, ecc.).

Questi usi del denaro, come è evidente, sono pratiche che creano danno, quindi distruttive per la persona interessata e, spesso, anche per coloro che le sono vicino.

 

La DP si nutre di denaro e chi ne soffre ne ha una tale esigenza da arrivare ben presto a non fare distinzioni fra metodi leciti e illeciti. Nessun ostacolo ferma la DP nella ricerca del denaro, neppure infrangere la legge.

Quasi senza eccezioni, attorno ad una persona che soffre di DP o ad un adolescente che comincia a mettere in atto comportamenti a rischio, troveremo sottrazione di denaro e valori in casa, ricorrenti e ingiustificati prelievi bancari, richieste di prestiti (che non vengono restituiti) e così via. Il tutto accompagnato da giustificazioni fra le più improbabili e fantasiose.

Le persone più vicine e con le quali ci sono maggiori legami affettivi sono il principale bersaglio di queste richieste, raggiri e sottrazioni: genitori, nonni, fratelli e sorelle, zii, amici, colleghi, compagni di scuola. Tutte persone che fanno molta fatica a dire di no, sia quando le richieste sono di modica entità, sia quando si tratta di acquistare un’auto dopo l’ennesimo incidente.

Tutte queste persone raccontano a se stesse di agire in nome dell’affetto (come si fa a negare 5 euro al nipote! lo aiuto a comprare l’auto perché gli serve per il lavoro …). In realtà scelgono il comportamento meno impegnativo, perché dire di no è faticoso. È così che tutte queste persone finiscono per diventare i principali finanziatori di alcolismo, tossicodipendenza, gioco patologico, usura, ecc…

È possibile interrompere questo circolo vizioso? Certamente sì.

Con il percorso Vita Nuova molte persone hanno imparato a farlo. Queste le loro testimonianze:

  • mettere il denaro sotto controllo è una delle cose più difficili che abbiamo dovuto imparare a fare; quando nostro figlio viveva in casa con noi mi chiedeva soldi ogni giorno, a volte anche in modo aggressivo. Qualche volta ho avuto paura. Cercavamo di fargli capire che non si poteva andare avanti così, ma le parole erano inutili. Poi, sotto la guida degli esperti di Vita Nuova, siamo riusciti, pian piano, a sottrarci a questo continuo ricatto (due genitori);
  • mio figlio vive con me e mi chiedeva continuamente soldi; prima non riuscivo a dire di no, ma da quando frequento Vita Nuova io sono cambiata, ho sperimentato che dire di no è possibile; a poco a poco ci sto riuscendo (una madre);
  • una delle cose che ho capito frequentando questo percorso è che dare soldi alle persone che soffrono di dipendenza patologica per paura che altrimenti se li procurino in modo illecito e finiscano nei guai è inutile, i guai arrivano lo stesso (una madre);
  • gliene ho prestati tanti, ma tanti; non me li ha mai restituiti; da quando ho detto addio a quei soldi e li considero spesi, non mi aspetto più nulla, non ho risentimento verso di lui, ho chiuso la partita e ora sto meglio (una sorella);
  • fin quando mio figlio è stato minorenne, riuscivo abbastanza a controllare il denaro che usava; da quando è maggiorenne la legge lo tutela e ha potuto anche disporre di denaro e beni arrivati in eredità; li ha fatti fuori in poco tempo senza che io potessi evitarlo (una madre);
  • abbiamo avuto tanti dubbi su cosa era preferibile fare per i beni che nostra figlia potrebbe ereditare da noi; prima di tutto abbiamo deciso di usare le nostre disponibilità per il nostro benessere e la nostra vecchiaia, poi ci siamo rivolti a un notaio e abbiamo ricevuto suggerimenti molto utili (due genitori).

Anche tu puoi affrontare questo problema.

Non aspettare, parlane con un nostro esperto, di persona o in videoconferenza.

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