Ogni genitore con figli preadolescenti e adolescenti, almeno una volta, si è fatto questa domanda.
C’è chi risponde di sì, c’è chi pensa di no. In entrambi i casi è davvero impegnativo intervenire su quella passione sfrenata per i videogiochi che spesso prende bambini e ragazzi e occupa tanto del loro tempo. Anche perché spesso è una passione condivisa con almeno uno dei genitori.
Come orientarsi nel dilemma videogiochi sì – videogiochi no?
Possiamo farci aiutare da alcuni esperti che da tempo stanno studiando questo fenomeno per capire se trascorrere molte ore con i videogiochi fa male alla salute mentale e fisica dei giovanissimi e può condurli alla dipendenza patologica dal gioco d’azzardo (*).
L’uso delle nuove tecnologie è diventato parte integrante della vita quotidiana in tutto il mondo e per tutte le età, ma soprattutto per adolescenti e giovani. Internet sempre disponibile permette di giocare ai videogiochi online, ricercare informazioni, passare il tempo, stabilire e mantenere relazioni con gli altri attraverso i social media e così via.
Di conseguenza il mercato dei videogiochi, così come quello del gioco d’azzardo, sono costantemente in crescita (leggi di più su questo aspetto).
Tuttavia, molti studi hanno dimostrato che l’abitudine di giocare, così come l’uso eccessivo dei social, possono avere molte conseguenze negative sui giovanissimi come, ad esempio, difficoltà scolastiche, difficoltà nelle relazioni sociali, abuso di sostanze, depressione, comportamenti criminali e idee di suicidio, ansia e disturbi psicologici.
Quando i comportamenti di gioco finiscono per prevalere su tutte le altre priorità e impegni della vita quotidiana, possiamo essere in presenza di una vera e propria dipendenza patologica, sia che si tratti di videogiochi che di gioco d’azzardo on line.
Le ultime ricerche disponibili ci dicono che gli adolescenti corrono rischi elevati di avere problemi di gioco d’azzardo e queste forme sono spesso associate anche all’uso problematico dei social media.
La probabilità di sviluppare una dipendenza da gioco d’azzardo è superiore se si è maschi, al crescere dell’età e se si può contare su un reddito famigliare basso.
Un ulteriore aspetto critico sta nel fatto che, negli ultimi tempi, la differenza fra videogioco e gioco d’azzardo sta diventando sempre più sottile: i videogiochi cominciano a contenere elementi di gioco d’azzardo (ad esempio la possibilità di scommettere) e alcuni tipi di gioco d’azzardo diventano sempre più simili ai videogiochi. Questo facilita l’accesso dei più giovani al gioco d’azzardo on line, senza che ne abbiano consapevolezza.
(*) Le informazioni qui riportate sono tratte da Gaming e gambling in adolescenza, tra convergenze e profili di rischio, a cura di Fabio Lucchini, Eliana Gabellini, Anna Paola Capriulo, Giusi Gelmi, Corrado Celata.
Che conclusioni possiamo trarre?
I videogiochi possono essere pericolosi se i ragazzi vi dedicano molte ore e li sostituiscono ad altre attività di gioco, sport, studio, ecc.. Gli esperti definiscono a rischio un uso superiore alle 2 ore giornaliere.
Diventano sempre più pericolosi se conducono anche al gioco d’azzardo.
Tocca quindi agli adulti con responsabilità educative verso questi ragazzi (genitori, nonni, babysitter, ecc.) intervenire. È indispensabile:
- porre dei limiti di tempo nell’uso di giochi on line
- non permettere l’uso di denaro connesso ai videogiochi e giochi on line
- controllare che questi limiti (tempo dedicato e denaro impiegato) vengano rispettati
- controllare la natura e il funzionamento dei videogiochi usati dai giovanissimi.