Fino ad alcuni anni fa si parlava quasi esclusivamente di tossicodipendenza; oggi più correttamente si parla di dipendenza patologica, con o senza sostanze.
Cosa significano queste parole?
La dipendenza indica il bisogno di fare o avere qualcosa o qualcuno senza poterne completamente controllare la necessità o farne a meno del tutto:
abbiamo bisogno di acqua e di cibo e non possiamo decidere di farne a meno completamente, altrimenti andiamo incontro a morte sicura,
da neonati, abbiamo bisogno di qualcuno che ci nutra e ci curi, altrimenti non potremmo sopravvivere,
da adulti, abbiamo bisogno anche dell’attività sessuale dalla quale scaturisce benessere individuale e nuova vita,
abbiamo bisogno di relazioni affettive significative, che contribuiscono alla costruzione della nostra identità e del nostro equilibrio.
Quindi la dipendenza (da sostanze, da comportamenti e da persone) è in sé una caratteristica sana degli esseri umani, qualcosa che garantisce la sopravvivenza dei singoli individui e della specie.
Quando la dipendenza diventa un’alterazione del comportamento che da semplice abitudine o necessità diventa una ricerca esagerata e ossessiva, con la perdita della capacità di controllare l’abitudine, allora si configura come patologica. Cioè una malattia.
Soffrire di dipendenza patologica significa avere un insieme di sintomi cognitivi, comportamentali e fisiologici dai quali è evidente che l’individuo
La dipendenza patologica è quindi una condizione psichica riconosciuta da non confondere con il concetto di vizio, come se le persone che ne soffrono scegliessero la loro forma di dipendenza per divertimento o come risposta a disagi familiari o sociali.
Alcune metodologie di intervento si concentrano sulla forza di volontà del soggetto, ma questa è esattamente la componente che più viene compromessa dalla dipendenza patologica e per questa ragione, frequentemente non producono risultati significativi e duraturi.
La Tenda invece
si muove dalla consapevolezza che le persone ricorrono a sostanze e comportamenti psicoattivi per far fronte alla propria fragilità patologica, usandoli quindi come una sorta di medicina per sentirsi più forti
pone al centro della sua azione i comportamenti delle persone sane che stanno vicino a chi ha problemi di DP, perché è sulla loro forza di volontà che si può fare davvero affidamento per creare buone e stabili condizioni di cura.
[2] DSM-5-TR, cit., p. 656. Craving significa desiderio ardente, voglia incontrollabile.