Questa è la storia della mia famiglia, solo i nomi sono di fantasia.
Con le nostre figlie Gloria e Marta, siamo quello che di solito si definisce una bella famiglia, serena e “normale”. Lavoriamo entrambi e le figlie studiano. Gloria è una ragazza molto intelligente, brava a scuola e sembra la più forte nell’affrontare le sfide della vita.
Sul finire della sua adolescenza però abbiamo cominciato a notare in lei strani comportamenti; ci siamo detti: sarà l’età, un giorno o l’altro finirà e tutto tornerà alla normalità! Ma il peggioramento continuava. Gloria si vestiva in modo strano, la capigliatura trascurata, il disordine regnava sovrano in camera sua, sempre più scura in volto. Ci rispondeva con arroganza e maleducazione, per lei eravamo diventati quasi dei nemici. Le uscite notturne e gli orari erano diventati incontrollabili.
Eravamo sempre più preoccupati di questi cambiamenti radicali, ma non sapevamo proprio da cosa poteva dipendere e quali decisioni prendere. Temevamo che ogni intervento potesse portare Gloria a far peggio.
Ma lei diventava sempre più ribelle, arrogante, disordinata; aveva cominciato a trascurare lo studio, inventava storie e ci riempiva di bugie. Ben presto il suo comportamento ha cominciato a condizionare tutto l’andamento familiare e soprattutto la sorella soffriva di questa situazione.
Ma non basta. In casa hanno cominciato a sparire soldi e altri valori. Gloria si offendeva e reagiva violentemente quando la si riteneva responsabile.
Quando rientrava alla sera, i suoi occhi erano strani. Ce ne siamo accorti, ma non sapevamo (o non volevamo sapere) come interpretare questa ulteriore novità.
Un giorno poi abbiamo scoperto la sparizione di oggetti di valore e quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Gloria ha spergiurato di non saperne niente, ma alla fine, messa alle strette, è scoppiata in lacrime, ha ammesso l’uso di eroina e ci ha chiesto aiuto.
Eravamo disperati, non sapevamo a chi rivolgerci e abbiamo cominciato a cercare aiuto. Per caso, siamo entrati in contatto con un esperto che, dopo aver accertato l’uso di eroina, ci ha proposto di frequentare incontri di gruppo per i familiari di persone con dipendenza patologica.
Eravamo molto perplessi: chi ci sarà in questo gruppo, che cosa dovremo dire? …. Ma sapevamo anche di non avere molta scelta, ci siamo fatti forza e abbiamo accettato di frequentare gli incontri.
Gloria si è ribellata a questa iniziativa e la sorella non voleva essere coinvolta. Anche noi non riuscivamo a capire subito le indicazioni dell’esperto e poi molte cose non erano facili da mettere in pratica.
La disperazione era tanta, ma di una cosa eravamo assolutamente convinti: non volevamo l’eroina nella nostra vita. E neppure in quella di Gloria.
Sono seguite giornate di grande sofferenza e di impegno, per tutti; ma cominciando ad applicare le indicazioni dell’esperto ben presto si siamo resi conto del primo risultato: Gloria ha accettato di curarsi.
Nei mesi successivi sono arrivate anche altre piccole e grandi vittorie: i soldi non sparivano più dai portafogli, i vecchi “amici” di Gloria sono spariti, nuovi amici sono arrivati, gli insegnanti hanno notato qualche miglioramento e anche Marta ha accettato di frequentare gli incontri settimanali del gruppo.
Giorno dopo giorno ci siamo sentiti meno disperati, più forti e decisi ad andare fino in fondo. Ci siamo accorti che nel gruppo c’erano tante famiglie simili alla nostra, tante esperienze da imitare o da evitare. Il gruppo è diventato come un distributore di carburante: ogni settimana un pieno!
Sono passati due anni da quel terribile giorno in cui Gloria ci ha detto “mi faccio di eroina”. Ora riusciamo ad essere sereni e Marta ha smesso di pensare a Gloria come la causa di tutti i suoi problemi.
In famiglia si ride di nuovo, facciamo progetti per le vacanze … e per il futuro!